Gli Stati Uniti  devono ritirarsi dalla Siria e ammettere la propria sconfitta.

     Un’esclusiva chiacchierata del magazine Atraaf’s con la celebre giornalista Antonella  Appiano

Atraaf:  Perché è incominciata la Guerra in Siria? Quali erano gli obiettivi delle grandi potenze (U.S  e Russia) coinvolte nelle Guerra? 

In Siria la Guerra è iniziata perché era una Guerra per procura fra le potenze Sunnite  Regionali -unite a quelle occidentali e capeggiate dagli U.S.A- contro l’influenza Regionale dell’Iran (e alleati) sciita. Non si tratta di motivi religiosi però ma solo di ragioni di supremazia e potere sull’area ed economici. Gli obiettivi degli USA erano appunto quelli di spezzare la cosidetta “mezzaluna sciita”; la Russia voleva invece mantenere le sue basi navali e militari a Tartus e riaffermarsi come Potenza, in contrapposizione appunto agli Stati Uniti.

Atraaf:  Abbiamo visto che la Russia ha soppraffatto gli U.S.A  dopo sei anni di Guerra. Il governo di Assad è ancora al suo posto Assad; Putin ha il pieno controllo ( per esempio tiene regolarmente colloqui con l’Iran e la Turchia sul future assetto della Siria). Perché gli Usa stanno fallendo e la Russia sta vincendo? 

Certo, gli U.S.A sono stati sconfitti. Non hanno capito che l’esercito di Bashar al Assad, sarebbe stato dalla sua parte (non è un potere nel potere come l’esercito egiziano, quindi in Syria non sarebbe successo ciò che era avvenuto al Cairo nel 2011). Non hanno capito che la borghesia, i commercianti, i cristiani, erano dalla parte di Bashar. E che non esisteva una Opposizione politica credibile. Gli Stati Uniti e alleati occidental e regionali, hanno poi “forzato” la mano, lasciando entrare (attraverso la frontiera Turca e Giordana) gruppi di jihadisti che ora rappresentano un problema non solo per la Syria ma per il mondo. E non hanno capito che la Russia non avrebbe mai abbandonato la Syria, suo alleato storico. Sono stata reporter sul campo e non ho mai dubitato che gli Stati Uniti avrebbero perso. Troppi analisti si limitano a scrivere restando in Europa, negli States o nei Paesi mediorientali vicini: bisogna andare invece sul terreno per capire lo svolgersi degli eventi. Non solo Bashar al Assad è ancora al suo posto (anche se controlla soltanto circa il 40% del territorio) ma la sua leadership non viene più contestata dai “vecchi nemici”, né dagli Stati Uniti, né dalla Gran Bretagna o dalla Francia. Persino Israele tace. Tutti stanno cercano di ricucire i rapporti con il Rais.

Atraaf: Se la Guerra è finita, allora quale sarà  il futuro della Syria? Come potranno, Putin e Assad patteggiare con i potenti gruppi armati, come potranno ristabilire la pace?

Purtroppo la Guerra non è terminata. Ci sono ancora truppe russe, turche, iraniane, britanniche, francesi, americane. Senza contare le milizie locali come gruppi jihadisti di ogni proveninza (fra cui qualche sacca di resistenza dell’ISIS) i curdi, gli Hezbollah libanesi. La pace è ancora lontana. Ed è presto per parlare di ricostruzione, in ogni senso. Il Paese è in macerie. Ci sono più di 6 milioni di profughi all’estero, e circa 4 milioni di sfollati interni. E non è stato ancora trattato il ritiro delle truppe staniere. La Siria è un Paese a pezzi, divisa. Si sta cercando di creare delle “zone di influenza”, di spartizione. Ma in certe aree, come Idlib, al nord, ci sono ancora ribelli. Difficile governare un Paese in queste condizioni. Prima bisogna che Assad riprenda il pieno controllo.

Atraaf:  Se la Russia vince, quele sarà l’impatto sullo “status” degli Usa? 

Gli Stati Uniti dovrebbero fermarsi. Ammettere il fallimento. Ma purtroppo, è solo una illusione. In Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno solo creato guai: dall’Iraq, all’Afghanistan, alla Siria, alla Libia, allo Yemen. Eppure continuano imperterriti. E, in nome di una presunta “democrazia” da esportare, vogliono in realtà ottenere potere, controllo, petrolio. Ma perdono regolarmente e il prezzo lo paga la popolazione dei Paesi attaccati. Trump, in particolare, sta cercando ora di attaccare la Russia con le sanzioni economiche. Ma non credo che vincerà neppure questa Guerra.

Io, testimone della Guerra in Siria - Monthly Atraaf - 2018 - page 1Io, testimone della Guerra in Siria - Monthly Atraaf - 2018 - page 2

Atraaf: Quali sono le conseguenze della Guerra civile sulla società Siriana?

Devastanti. Non sono stati soltanto distrutte infrastrutture, scuole, ospedali, un patrimonio artistico e archeologico millenario, ma anche il “cuore” di una società in cui, prima della Guerra, convivevano tante anime, religioni, culture. Durante la Guerra si respirava l’odio, la voglia di vendetta. Purtroppo succede sempre. Un’intera generazione di giovani è stata traumatizzata, non ha potuto andare a scuola. Ci vorrà molto tempo prima che la Siria possa riprendersi, nonostante la buona volontà di piccole realtà locali. 

Atraaf: Quale sarà il future politico della Syria quando la guerrà sarà finita? Assad cederà le leve del commando oppure no? Se sì, la Syria ha un leader abbastanza forte per ricostruire e riunire il Paese? 

Il futuro politico non è ancora chiaro, nonostante gli innumerevoli incontri diplomatici, fra le varie Potenze, che di fatto continuano a non risolvere nulla. Perché Assad dovrebbe lasciare il potere, dopo che ha vinto? E’ anche giovane e non mi sembra affatto credibile, almeno allo stato attuale. Non controlla tutto il territorio, è vero, però Bashar ha in mano la cosiddetta “parte utile” del Paese, la spina dorsale, da Damasco a sud (fino al confine con la Gordania) ad Aleppo al nord. In più, come ho scritto, manca un leader o di un gruppo politico forte e coeso. Fino ad ora tutti i leader “proposti” dall’Occidente, durante i 7 anni di Guerra, si sono dimostrati “fasulli”. Le potenze potrebbero accordarsi per un periodo di transizione forse, ma a patto che in Siria si riesca a formarsi davvero una classe politica in grado di governare il Paese e di ricostruirlo. Di creare un patto di alleanza nazionale. Di creare prospettive reali per far rientrare i profughi. Questo naturalmente vale anche per Bashar al Assad.

Atraaf:  Chi è responsabile per la morte di più di 40000 siriani?

Nessuno è innocente. Né Bashar, né le potenze Sunnite del Golfo (soprattutto Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti), la Turchia e le superpotenze mondiali. Ripeto, questa è stata una Guerra a “pezzi”, una Guerra per procura, combattutta sul suolo siriano.

Atraaf: Che cosa hanno ottenuto dalla Guerra in Siria, gli attori regionali come la Turchia, Israele, l’Iran, Hezbollah? E attori internazionali, gli Stati Uniti e la Russia?

La destabilizzazione dell’area; il rafforzarsi di al Qaida; la nascita dello Stato Islamico; del fenomeno dei foreign fighters; l’aumento delle migrazioni. Tutti fattori negativi. Se parliamo di vincitori, certamente fra i “competitor” come Turchia, Arabia Saudita e Iran, ha vinto l’Iran che ha invece rafforzato il suo potere nella Regione.

Atraaf: Quale sarà il future della questione Curda in Medio Oriente?

Per ora nessun futuro per un Kurdistan unito (come era stato promesso  dopo la fine della 1° Guerra Mondiale, con il Trattato di Sanremo). Rimane la realtà del Kurdistam iracheno, mentre i curdi siriani, pur essendo stati i principali combattenti contro lo Stato Islamico- insime ai peshmerga curdi iracheni-  sono stati traditi dagli Stati Uniti e dalla Turchia, che non vuole un “cuscinetto” curdo-siriano ai suoi confini

Atraaf: Quale sarà il futuro del Medio Oriente dopo la fine della Guerra siriana?

E’ presto per dirlo anche se è chiaro che la Guerra siriana ha avuto effetti pesanti su tutta l’area e ha creato e distrutto nuove e vecchie alleanze. La Syra è un Paese chiave in Medio Oriente e gli Usa (insieme ai Sauditi) hanno prima cercato di comprare Bashar al- Assad perché distruggesse l’alleanza con l’Iran; poi hanno attaccato il Paese con le modalità che ho descritto. Hanno anche sperato che la Russia l’abbandonasse. Si sono sbagliati. Il risultato è un Medio Oriente più instabile, civili morti per nulla, gruppi jihadisti in giro ne mondo. Ma purtroppo agli Stati Uniti non importa nulla.

(Antonella Appiano è stata reporter sul campo e ha seguito la Guerra Siriana per molti anni)

(Intervista di: Farkhund Iqbal farkhundiqbal at yahoo com)